La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO Mio s'aggiunsero due nobili troppo ambiziosi a troppo deboli per ricusare costantemente quel grado.
A Milano non si tenne da principio gran conto di questi tumulti. Ma la trascuranza si voltò in furore sentendo che il Castelletto era stretto di assedio, il golfo della Spezia perduto, e l'uffìzio di San Giorgio sì amorevole al nuovo governo, che gli aveva prestato molto danaro. La duchessa Bona tutrice di Gian Galeazzo mandò in Liguria un esercito formidabile sì per numero di gente, come per qualità di condottieri, Roberto aa San Severino comandante della fanteria, e Donato del Conte allievo del duca Francesco. Militarono sotto a costoro Giovanni Pallavicino, antico governatore di Galeazzo in Genova, Prospero Adorno ritornato a Milano, perchè non compreso ne'capitani della libertà, molti Spinola solleciti delle castella occupate lungo la Seri via, e per aggiungere riputazione all'impresa e rimuovere i sospetti soliti a nascere nelle minorità, Sforza, Lodovico e Ottaviano zìi del duca regnante. L'esercito tenne il corso della Seri via, varcò l'Appennino sopra Bussalla, quindi percorso il torrente Polcévera si accampò presso alla foce. I capitani della libertà affidarono la difesa dell'opposte montagne a lbleto Fieschi, a Giovan Luigi suo fratello, e a Fregosi. Questa era la seconda volta che l'arcivescovo Paolo difendeva coli'armi una città che avrebbe dovuto edificare colla predicazione.
Cominciarono i Milanesi ad assalir Promontorio, il più occidentale de'monti, come altrove si Serba, T. IH 16
by G00gle
| |
Milano Castelletto Spezia San Giorgio Bona Gian Galeazzo Liguria Roberto San Severino Donato Conte Francesco Giovanni Pallavicino Galeazzo Genova Prospero Adorno Milano Spinola Seri Sforza Lodovico Ottaviano Seri Appennino Bussalla Polcévera Fieschi Giovan Luigi Fregosi Paolo Milanesi Promontorio Serba
|