La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 242 LIBRO SESTOdisse, che fan corona alla città. Tre volte giunsero alla vetta, altretante i Fregosi e i Fieschi li respinsero addietro. Quando un fratello di Prospero Adorno, scansando con lungo circuito di monti e colline la fronte de'nimici, pervenne sopra il Castellazzo. Discesene con la sua gente senza essere scoperto da chi che sia; e giunto per obbliqui viottoli presso alle porte di San Tommaso mal custodite, se ne impadronì per sorpresa. Allora i Fregosi e i Fieschi, temendo di esser cólti alle spalle, abbandonarono il giogo fino allora difeso virilmente; e Prospero Adorno avendo indotti i Lombardi a trattenersi di fuori, entrò nell'aperta città co'suoi partigiani, i quali, come accade nelle cose prospere, crescevano ad ogni passo. Tutte le vie risuonavano il nome di Adorno, perchè Roberto da San Severino, persuaso che un nome forestiere offenderebbe la moltitudine, aveva vietato che nè l'esercito, nè alcun della terra gridassero mai il duca.
Prospero giunto a palazzo promulgò un indulto generale; e il dì vegnente convocò il senato, fe'leggere il decreto che dichiara vaio governatore, e molte cose aggiunse in commendazione del giovine duca, della tutrice madre e di Cecco Simonetta, che in nome loro governava Milano; di se medesimo affermò, che non avrebbe accettato mai quel grado, se certo non fosse che il popolo, protettore costante della sua famiglia, viverebbe felice sotto un principato in cui rifiorivano le virtù e le massime di Francesco il Grande. Lodò quindi il rinnovamento della Balìa, e un donativo di semila ducati a'capitani duche-
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