La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 246 LIBRO SESTOnate, perchè simili sono, i Due Fratelli, sotto i quali passa una via strettissima con precipizi e burroni da ambo i lati. Indi il cammino si allarga alquanto, finché altra vetta si trova colle reliquie di antico castello che rinserrava tutto il dintorno. La discesa è indi ripidissima a destra, a manca più comoda. E nuovamente si sale e discende lungo i castelli di Pedemonte, di Serra e della Vittoria fino a toccare il giogo dell'Appennino. Come da questo punto, così da tutto il Ge-novesato i valloni e i monti mettono alle pianure circompadane; pure non vi ha passo alcuno che non sia malagevole e angusto.
Se questa descrizione non è in tutto simile a quella che premettemmo all'assedio de'Ghibellini nel secolo antecedente, ascriver si deve al cerchio più ampio delle fortificazioni, che ritenne gli assediatori in luoghi più lontani. Così ne'disegni di vasta campagna o di città un diverso punto di vista diversamente presenta e colora i medesimi oggetti.
Roberto incominciò dall'aumentare le difese del Promontorio, ove una recente esperienza gliele aveva mostrate più deboli. Al punto del Castel-lazzo innalza una trincea di legno fornita di artiglieria e di fossa. Dietro al monte de'Due Fratelli ove il cammino è più largo, conduce nella lunghezza di quattrocento passi una bastìa larga tre piedi e alta cinque, lavorata con le pietre del luogo. Quivi si accampa. E siccome i nimici potrebbero scansarla discendendo in Val di Bisagno, così egli attraversa l'alveo di questo torrente con alta e grossa maceria, difesa da merli e baloardi & guisa di cittadella.
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