La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 247
La duchessa di Milano aveva intanto adunato un esercito di ventimila fanti, e semila parte cavalli, parte armali alla leggera, esercito de'più poderosi che scendessero mai in Liguria, se non avesse avuto molti capi. Tennero la medesima via dell'anno Sfcorso. Ma prima che urtassero nella nuova bastìa, Roberto commise a Luigi Fieschi di occupare un luogo eminente sulla loro sinistra, chiamato la Torrazza, per inquietarli e colpirli di fianco colla moschelteria. Luigi 1 accolse i montanari più animosi in cui molto fidava; ma subito che i nemici drizzarono contro di loro gli armati alla leggera, chi giù pe'burroni cacciossi, chi si diede prigione; la maggior parte strascinando seco il capitano, fuggirono nella bastìa. Questo accidente, benché comunissimo sia le prime volle che gente non usa a'cimenti di guerra sì trova a fronte di uomini agguerriti, atterrì nondimeno il popolo in guisa, che ben pochi erano quelli i quali consentissero J.» oal'uv «Ila inumatila, tunque si promettesse che non uscirebbero dalle trincee. In questo generale smarrimento fu intercetta o inventata una lettera al nuovo governatore; si convocò parlamento generale per leggerla, e il sintreco lesse ad alta voce, come la duchessa mandava un numeroso esercito per liberar le fortezze e gastigare i Genovesi. Essere sua intenzione che questo popolo instabile sollevarsi non possa ogni tratto impunemente, perda i privilegi che ha tanto abusati, e qualche volta almeno ricompensi colle sue spoglie i vincitori. Il sacco di Genova essere cosa decisa. Ciò sappiano ivalorosL soldati del suo esercito, e s'inanimiscano a tolle-
| |
Milano Liguria Sfcorso Roberto Luigi Fieschi Torrazza Genovesi Genova Luigi
|