La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
252 LIBRO SESTOquesto deplorabile errore, se non mediante un pronto ritorno e un'efficace cooperazione all'impresa, la quale s'era utile e conveniente a tutti i cristiani, quanto più a un principe della Chiesa, pastore spirituale di una diocesi marittima, due volte doge e cittadino eminente di una repubblica che i perpetui nemici del nome cristiano avevano spogliata delle più belle colonie del mondo.
Rispose il cardinale essere la sua tornata impossibile a cagion della pesje appiccatasi alle sue ciurme, e de'danni patiti dalle sue galee. Per riparar questi danni essere di mestieri quarantamila ducati d'oro; per estirpar le malattie, elima sano e riposo. Parve ad uno de'circostanti che il cardinale favellasse contro il costume troppo rimesso, e perciò interrompendolo con istupore universale disse: « Io, io, beatissimo Padre, senza ambagi e senza umani rispetti dirovvi quanto è necessario nella presente contesa. Noi, come disse il nostro cardinale arcivescovo, manchiamo di moltissime cose indispensabili. L'armata è tocca dalla pestilenza, e testimonio ne chiamo questo magistrato di Civitavecchia, il quale le ha interdetto l'entrata del porto, e a ben pochi di noi ha consentito l'alloggio in città. Il male è in alcuni, la sospezione in tutti; tanto che se Vostra Beatitudine c'imponesse di ritornare addietro, la massima parte de'marina ri ci abbandonerebbero, non essendo già essi, come i Napolitani, forzati e carichi di catene, ma liberi e stipendiati a mese. E qui affermerò con sicurezza, affinchè il mondo tutto Io sappia, senza l'ajuto nostro non avrebbe mai il re racquistato Otranto. Tutti il
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