La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 2't5
confessano coloro che più del favore amano la verità. Da te, Padre Santo, da te riconosca Sua Maestà e la cristiana repubblica questa vittoria, poiché tu fosti principalmente che inviasti colà i tuoi Genovesi. Dicano altri checché vogliono, la verità è una, e il giudizio de'posteri non farà che confermarla. Avremmo vinto prima d'ora, se i collegati accettavano subito le nostre offerte. Volevano essere i primi a dar la scalata, esercizio da noi molto bene imparato in tante guerre si civili come straniere, e a cui sono attissimi i nostri, perché nati e cresciuti fra le montagne e gli scogli camminano con uguale facilità su per le scale, gli alberi e le mura. Ma ritenuti da invidia essi non vollero acconsentirlo; e così fu orribile a vedersi il macello de'loro, e ancora dei nostri, i quali destinati al tiro delle bombarde, nell'atto medesimo che senza posa le scaricavano, rimanevano oppressi. Riceva l'Altissimo nel Santo suo l'anime loro, che furon veri martiri di Cristo! E tu, beatissimo Padre, non le defraudare della tua apostolica benedizione! Quest'infortunio non ci sbigottì; in ogni tempo, in ogni luogo prodighi del -sangue nostro, docili a tutti i comandamenti del duca di Calabria. I Turchi evitavano i nostri arcieri, come gli spiriti infernali il segno della croce. Dico cose note a ciascuno. Mentire a chi che sia è male; ma al vicario del Signore chi potrebbe sperarne perdono? Alla fine l'invincibile Achmet capitolò. Molti bellici stromenti, settecento bombarde, inestimabile preda, vennero in mano del duca. Qual parte ne fece egli a' Genovesi, quale all'armata tua, Pa-
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