La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
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LIBRO SESTOno a Genova. Il rimanente dell'armata si disunì Se l'arcivescovo Fregoso avesse già in animo di torre lo stato al nipote, e se mosso da questa scele-rata ambizione sollecitasse il ritorno e persuades-selo altrui, non sapremmo affermare (1482). Certo è che dopo non molto tenne pratiche con Agostino Fregoso, capitan generale della Repubblica, e con Lazzaro Doria cittadino potente e di tumulti amatore. S'intese altresì con Lodovico Sforza
re al nipote. 11 dì 25 novembre era allora solenne (i483). 11 cardinale invitò per quel giorno nell'episcopio il doge nipote colla moglie e i figliuoli. In mezzo all'ilarità delle mense molti satelliti in arme circondarono i convitati; gli stromenti di un'atroce tortura sottentrarono alle vivande, e gemiti e rampegne non valsero, finché Batista non diede il segno delle fortezze. Paolo se ne impadronì con tale artifizio. Di poi congregato il Consiglio maggiore, e sparsa voce che il nipote voleva giurar fedeltà all'imperadore per essere costituito da quello signore assoluto eli Genova, fe'dichiararlo scaduto e sè in suo luogo. Nè gli permise di abitare in patria, ma relegollo a F regius, terra marittima della Provenza. Dove il nobilissimo esule procurò di temperare i cocenti ardori dell'ambizione repressa, con una costante applicazione alle lettere in giovanile età coltivate Frutto ne fu una raccolta di fatti e detti memorabili, imitata da un classico latino (*). Nel ca-
(l) Bapf. Campo Fulgosii Collectan. Libri IX. Mediol. typis Ine. Ferrarii, A. 1509.
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