La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO OTTAVO 257
      pitolo de'prodigi ei racconta, come nell'anno primo clie fu doge, un fulmine cadde sopra la torre del Faro, ov'era dipinta l'arme Fregosa, e intatto il rimanente, formovvi tre buchi, certi pronostici di altretanti anni che doveva durar quel governo. Similmente, la notte antecedente alla sua rovina, un vento furioso ruppe sulla sommità della torre ducale l'antenna, donde lo stendardo de'dogi pendeva; e alquanti brani di quella piombarono sopra la camera ov'egli giaceva dormendo. In altro capitolo ei parla sinistramente del zio, nè può contenersi dal palesare una vana speranza, che non trovando modo di sostenersi nel principato, nuovamente glielo renderebbe. Tanto è vero che i buoni studii possono pur raddolcire le piaghe del cuore, ma sanarle interamente non inai!
      Ed ecco noi stessi alla fine de'nostri, secondo il disegno spiegato nell'introduzione, di là terminare ove comincia la sua storia il Casoni. Non altro dunque ci resta che a rammemorare in pochi versi ciò che distesamente mostrammo in sei libri, come gli antichissimi Liguri popolarono l'Italia, come costantemente difesero il proprio terreno, e dopo l'unione loro con Roma, in che guisa la fomana repubblica acquistò e perdette l'imperio del mondo; da che tenui principii e da quali rovine la nazion genovese risorse, salì all'apice della gloria marittima, e quanto miseramente decadde, lasciando nelle sue prosperità un titolo indelebile d'onore, e nelle sventure untrand'ammaestramento, che dove non è concor-ia, ricchezze, valore, libertà nulla sono.
      Fine oel Tomo III.
      Serra, T. III. 17
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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Terzo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 330

   

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Faro Fregosa Casoni Liguri Italia Roma Tomo III