La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
270
ANNOTAZIONIA. i4*8.
Gran siccità in tutta l'Italia, non essendo caduto una sola goccia d'acqua da giugno fino a dicembre. In Genova le Fontane amorose, lo Storbio e il Puzzare si asciugarono cosi fattamente, che i Padri del Comune ne presero saviamente occasione di farli nettare dal loto.
Tempesta di terra e di mare, la quale fece cadere una pietra marmorea dalla sommità del campanile di Sant'Ambrogio, emise tale spavento, che i magistrati impedire volevano la partenza di Biasio Assereto con la sua armata.
Freddo eccessivo che giunse il dì a5 dicembre a congelare il mare intorno a'ponti o scali del porto, e ad impedire la navigazione delle barchette. Sottentrò di primavera una pestilenza, e proseguì fino al mese di agosto. A detta degli annali, un quinto appena sopravisse di tutti coloro che rimasero in città. Gli'ammalati furono posti sotto clausura nel borgo di San Germano, oggi dell' Acquasola; e non abbiamo esempio più antico di separazione per gli appestali.
Due cose son qui da notare: la prima che nelle pesti e malattie contagiose avanti il cinquecento i popoli usarono più giudizio e moderazione, che in quelle dei due secoli appresso, con tuttoché l'uno fosse chiaro per lettere, e l'altro per invenzioni scientifiche. La seconda cosa notabile è, che fra i molti popoli d'Italia e d'Oltremonti, i quali nelle pestilenze degli ultimi secoli martoriarono innocenti e compatriotti, pazzamente incolpandoli di unzioni • d'altre malie immaginarie o vane, la storia non nomina mai i Genovesi.
Cominciò ad osservarsi in quest'anno il morbo sifiliti*
A. i435, 11 di luglio.
A. 1493.
A. 1495.
| |
Italia Genova Fontane Storbio Puzzare Padri Comune Sant'Ambrogio Biasio Assereto San Germano Acquasola Italia Oltremonti Genovesi Sottentrò
|