La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
APPENDICE 277
ne de'duchi di Milano. Il doge invero riluttava, ma a quel passo lo spinsero necessità potenti, originate dalla mala sua condotta e da quella del suo figliuolo. Fregosino passeggiava per Genova assiepato da satelliti, e non v'era violenza che egli o suoi non commettessero a danno de'quieti cittadini. A reprimere tali disordini fu dal comune e dall'uffizio di San Giorgio eletto un magistrato di undici persone, a cui fu data piena balìa delle cose pubbliche. Fra questi era Angelo Grimaldi Cebà, che parlò con repubblicana franchezza delle prepotenze de'Fregosi e particolarmente di Tommasino, uno di essi, che in quel momento macchinava novità sulla Corsica. Ciò spiacque al cardinale e a suo figlio, che in vendetta lo fecero assassinare. Non riuscì appieno il tentativo, ma pure il Grimaldi fu gravemente ferito. Un così atroce dispregio delle leggi, contro la vita di un primo magistrato, fece temere a ciascuno per sè, e l'indignazione fu generale; ond'ei veggendo pericolare la loro parte, spedirono otto oratori a Milano a trattare la vendita della Repubblica. Le condizioni, quelle di altre volte; ma altra più secreta ne inclusero, utile a loro solamente, e furono le nozze di Fregosino, bastardo dell'arcivescovo, con altra bastarda, Chiara vedova del conte del Verme, e sorella naturale del duca Giovan Galeazzo.
(i 488). Ma questo nodo col quale pensavano assicurare le cose loro, fu quello appunto che le ruinò; i cittadini lo ebbero a sdegno, il che diede ansa a'fuorusciti e a nemici de'Fregosi. lbleto e Giovan Luigi fratelli Fieschi, prima fautori, poi
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