La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
APPENDICE 283 •
tare un altro mercato colla Francia; ma era soccorso lontano: incerte le sorti, le necessità pressanti, si accontentò di quanto gli offeriva la fortuna presente, a condizione che fosse pagata a lui una pensione vitalizia di 6000 scudi d'oro, ed una precaria di 1000 a suo figliuolo fintanto che dal papa ottenesse in beneficii ecclesiastici una rendita uguale. Alla osservanza de'patti alcuni cittadini si costituirono mallevadori fino alla 60mma di a5,ooo scudi.
Uscito il cardinale Paolo dal]Castelletto nell'ottobre, parti su due galere cariche de'suoi tesori; fece naufragio sull'isola di Corsica, una galea eri, l'altra si salvò a stento, e su quella era aolo; risarcita la nave, passò a Civitavecchia, donde a Roma.
11 nuovo governo spedi a Milano ambasciatori ad offrire a Giovan Galeazzo sommessione e giuramento. Quella corte era tra le più splendide e sorpassava in lusso quelle dei re; e però i legati liguri furono accolti e trattati con regale mujiifi-cen/a. Prima di essere ammessi, bisognò aspettare, tali essendo i riti di una superstiziosa etichetta che gli astrologi determinassero il giorno e l'ora propizia per l'udienza. Sedeva il giovanetto duca su trono poco alto da terra, vestito di bianco, e circondato da'più dotti uomini d'Italia, tra'quali il celebre Ermolao Barbaro, veneziano, dotto grecista; a lato al duca stava suo zio Lodovico il Moro, in superbo vestimento di broccato d'oro. Giangaleazzo, tenendo in mano gli Evangeli legati in argento, ricevette il giuramento che gli ambasciatori prestarono a nome del popolo
| |
Francia Paolo Castelletto Corsica Civitavecchia Roma Milano Giovan Galeazzo Italia Ermolao Barbaro Lodovico Moro Evangeli
|