La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
APPENDICE 287
(1490-96) Ma questa parentela fra'principi che dominavano le due estremità dell'Italia, e che parevano doverle mallevare molta forza e lunga pace, fu l'innocente cagione per cui fu turbata fino in fondo, desolata dall'armi straniere, impoverita e in fine perduta per sempre.
Lodovico il Moro,tutore di Gian Galeazzo, ambiva diventar egli sovrano, e quantunque il duca fosse uscito di tutela e in età da regnare, egli lo teneva in una vile soggezione, fino a lasciargli mancare il necessario. Isabella, già diventata madre, donna di magnanimi spirili,se ne sdegnava, e ne scrisse risentitamente al padre Alfonso, ed all'avo Ferdinando. 11 Moro, temendo di una guerra col re di Napoli, ricorse ad un infausto pensiero; che causò un abisso di mali, in cui andò esso il primo a sommergersi. Eccitò Carlo Vili re di Francia a calare dalle Alpi e muovere al conquisto del reame di Napoli.
(i4g4). Non è nostro istituto di narrare i maneggi di quella guerra, e rinchiudendoci a quello che a noi si appartiene, diremo che lo Sforza fece ad uso del re armare in Genova 4 navi grosse, 12 da carico che portavano insieme 5oo cavalli, un'altra così grande che essa sola 100 ne conteneva, una nave ad uso del re, 3o galere, 17 galeoni, 26 saetlie e 96 barche.
Alfonso, succeduto nel regno al padre, visto il nembo, si persuase che valeva meglio portare in casa altrui la guerra che patirla; allestì un esercito per la Romagna,un'armata per tentare la sollevazione di Genova. A questa prepose Federigo suo zio, e sarebbe riuscito se i ritardi frapposti al suo
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