La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
296 APPENDICE -
talmente infatuati de' loro pregiudizi, che non seppero mai comprendere il sistema municipale delle città d'Italia, donde poi ne nacquero i ti-multi frequenti, la miseria e la scontentezza cei popoli italiani da loro governati. Nella repubblica di Genova pareva agli agenti del re una cosa molto ridicola che gente popolana pretendesse ad ugual parte nel governo co'nobili; e benciè in questa vi fossero persone o famiglie rispetU-bili per servigi resi alla patria e per ricchezze 4a non essere da meno di qualsiasi più illustre otti-mato, essendo costoro per lo più commerciarti, erano dalla nobiltà francese derisi, che non conosceva ancora i pregti e la forza di quest'a:te, e i mercatanti aveva in conto di usurieri e non da meno degli Ebrei, nome allora ^pregiatissimo, facendo essa consistere la nobiltà tutta nell'armi e ne'titoli feudali.
1 nobili in Genova avevano la metà delle cariche, ed essendo più pochi in numero che non i popolani, avevano in conseguenza assai più cariche ed esercitavano una preponderante influenza nella, cosa pubblica; oltredichè, vivendo essi sicuri ne'loro feudi^ o per le loro aderenze o per la protezione della corte, si permettevano licenze ed abusi di ogni specie, e ai richiami de'popolani da'ministri regii appena si dava ascolto. Bene è vero che un Daniele Scarampi, podestà, fu rimosso e mandato in Francia^ che una lite di precedenza tra nobili e popolani, surta in occasione che il re andò a veder Genova, fu decisa a favore degli ultimi; ma erano piccioli compensi a fronte dei molti soprusi che pativano. La città era trat-
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