La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
APPENDICE 299
re; ma lo conteneva il timore di Filippo re di Ca-stiglia suo emulo, e che i Genovesi confidassero a lui, perilchè approvò egli pure l'opera del Vicario. Ma il popolo che aveva molte ragioni di temere di questa forzata condiscendenza, e a cui il passato non era buona malleveria per l'avvenire, a più salda custodia de'suoi diritti elesse un magistrato di otto persone col titolo di Tribuni della Plebe. Siccome le azioni del Vicario non erano sincere, così nacquero reazioni tra esso e i tribuni. 11 popolo temeva sempre del Fieschi, il quale, comechè espulso dalla città, era pur sempre poderoso abbastanza per tenerla, colle spaile dei nobili e colle forze che poteva levare dalle sue terre, inquieta; oltreché indeboliva la Repubblica per dar forza ad una fazione quel governo della Riviera di Levante a lui fidato in 'perpetuo. Per il che i tribuni spedirono a,5oo 'uomini a cacciarlo anche dalla Riviera, e a ritornar quella sotto l'imperio della città. Il popolo, che non aveva feudi, non favori, non grazie da aspettare alla corte, non aveva altra mira che la libertà. Ma pure era impossibile che in tanto trambusto di passioni, e in un popolo di affetti così veementi come il genovese, non succedessero disordini; a ehe, bisognava dirlo, i contrarii ne davano anche occasione. Spregiato il governo, perseguitati gli aderenti alla fazione ottimata* il senato, di accordo col ftavenstein, credette opportuno di chiamare in suo ajuto Tarlatino da Città di Castello, condottiere salito in fama per l'egregia difen-sione di Pisa. Il quale venuto a Genova, conosciuto che il popolo e non il senato comandava^ se
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