La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
APPENDICE 301 •
dì, che fortunatamente non sono sempre i più numerosi, la migliore e più sana parte s'indusse ancora ad un ultimo tentativo per ristabilire la pace: furono spediti ambasciatori al signor di Chaumont, governatore di Milano per il re, a trattare di accordi, ed altri a papa Giulio II savonese, per invocarne la mediazione. I primi furono rimandati senza ascoltarli, e la mediazione del papa fu ricusata dal re.
Il quale libero, per la morte di Filippo di Ca-stiglia, da ogni sospetto da quella parte, risolse coli'esempio di Genova d'incutere terrore negli Italiani. Mandò adunque a Chaumont che domasse i Genovesi colla forza, ed essi veggendo che non vi era altro partito a scegliere che quello di difendere la loro libertà con coraggio, de-- posero al tutto le apparenze di rispetto usato fino allora all'autorità del re, lo dichiararono decaduto dai diritti concedutigli, e ripristinala l'antica forma di governo, crearono un doge popolano, Paolo da Nove, tintore di seta, ma ardito, sagace, caldo amatore di libertà, e attissimo istro-mento a dirigere le moltitudini.
Il Castelletto si teneva ancora pei Francesi, e quantunque non provocato, il comandante tirava spesso sulla città, e giunse persino in una sortita improvvisa a sorprendere una chiesa vicina: i nobili e le donne che vi erano, furono rimandati a casa; i popolani, condotti in catene nella fortezza. Queste olfese erano restate fino allora, per rispetto al nome regio, invendicate; ma il doge mandò tosto ad assalirlo e fu espugnato. Questo primo esperimento confermò il suo credito: a
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