La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
314 APPENDICE -
vario Ottaviano Adorno accompagnato da altri otto fra i principali, e se crediamo al Casoni lo complimentò con un'arringa in cui le adulazioni fanno indizio della servilità dell'animo.
(1517). Le grosse guerre e il disordine delle finanze mettevano i re di quel tempo in posizioni talvolta ridicole, e nulla è più frequente quanto il vederli patteggiare cogli usurai, dare in pegno i loro gioielli , o espilare colle picciole e vili astuzie di un fallito gli amici e i soggetti. Nè Francesco I era diverso da'suoi contemporanei. Genova gli aveva già sborsato una grossa somma, ed egli ne chiedeva altretanta, e per giunta un'armata a spese di lei. Jja domanda avrebbe fatto stupore a tutti, ma più ancora ai Genovesi, che la trovarono ingiusta e contraria ai capitoli, e fu negata. Dal canlo suo si stupì anche il re, come avendo essi denari, non volessero darne a lui che ne bisognava, e che essendo suoi sudditi, non volessero contribuire a ragguaglio delle altre province del suo reame. E quanto a'capitoli si maravigliava che gli citassero così male a proposito, perchè aveva bene giurato di osservarli, ma con qualche restrizione mentale. Ma pure le circostanze in cui si trovava non permettendogli di usare la forzasse ne vendicò in altro modo. I Genovesi, tosto dopo che si dettero al re, tolsero ad alcuni nobili lombardi le terre di Ovada e di Gavi da loro usurpate nelle passate turbolenze; ma forse che esse non erano comprese ne'capitoli, Francesco le fece restituire. La Repubblica se ne querelò, ma indarno; i suoi oratori furono nemmanco ammessi al regio aspet-
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