La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
316 APPENDICE -
gerite da una abbietta politica, il dominio della città. Fin d'allora che il doge ebbe la generosità di far demolire la Briglia, egli vi si era pertinacemente opposto, consigliando essere quella un opportuno istromento a tenere il popolo domato e obbediente; ed ora, vcggendo che per un nuovo statuto cbe stabiliva l'equalità de cittadini, i Fregosi sarebbero ragguagliati cogli altri, non pure disapprovò il disegno, ma essendosi i Dodici adunati in un convento per consultare dei mezzi, l'arcivescovo seguito da scherani andò a scacciarli, minacciandoli della vita se congregarsi tuttora ardivano. Contuttociò la buona volontà del doge e de'migliori avrebbe superata la malvagità del prelato, se altri accidenti non sopravenivano.
(1822) Imperocché, perdutasi da'Francesi la Lombardia, gli Adorni, portati in istalla degli Imperiali, si avviarono alla vòlta di Genova con esercito grosso di oltre 22,000 uomini, capitanati da Francesco Sforza nuovo duca di Milano, dal marchese di Pescara, quel desso che aveva condotto sul trono l'attuai doge, e da Prospero Colonna, che aveva il supremo imperio dell armi. Al loro appressarsi la città fu spaventata e i consigli discordi. 11 feroce arcivescovo e i capitani francesi consigliavano la dimensione avendo cori lóro 6000 fanti pagati, buon numero di milizie, libero il mare, e un'armata in loro soccorso cbe stava per sferrare da Marsilia. Ma il timido Ottaviàno-si' rimise a quanto deciderebbono il senato e i cittadini. Le moltitudini è buono consultarle in tempi pacati; ma nelle necessità urgenti in cui bisogna opera-
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