La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
APPENDICE 319 •
no trascinate per le vie, e sugli occhi de'genitori e de'mariti, fra compassionevoli singulti e pianto infinito, venivano bruttamente stuprate, sì che molte, oppresse dalle reiterate o mostruose violenze usate sui corpi loro, cadevano o morte o moribonde. Si gettarono ne'chiostri, dove i cittadini, sperando nella santità del luogo, avevano riposto a salvezza il meglio che potevano; ne presero le robe, ne trassero le vergini consecrate e ne fecero ludibrio orrendo delle loro bestiali lascivie. Ma di tanti delitti stavano que'feroci per portarne la pena, conciossiaché vedutili sbandati ed ebri, i cittadini del quartiere di Santo Stefano e quelli della Valle di Bisagno prese le armi, stavano per farne macello. A prieghi furono acquietati; ma pure quel moto fu cagione che il sacco finisse. Chiamati i soldati a raccolta e obbligati a partire con tra nuovo esercito francese che calava dalle Alpi, i derubati poterono per vii prezzo recuperare molte delle robe che quelli portare non potevano; ma durevoli furono i danni e lo spavento.
; Partirono il quarto giorno, restando con nome di doge Antoniotto Adorno, già vicario in Genova pel re di Francia, ora partigiano dell'imperatore; e con nome di ambasciatore, ma con autorità assoluta, don Lopez de Soria, custodito da presidio cesareo. Ottaviano Fregoso, balestrato di carcere in carcere, prima a Napoli, poi in Aversa, indi nella ròcca d'Ischia, morì di veleno.
Ma poiché è destino de'popoli che debbano far festa a chi gli macella,, se non vogliono sen-
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