La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
APPENDICE 325 •
fatte da confederati è fama che sommassero al valore di un milione di scudi. Con tutto ciò le vettovaglie non potevano essere così impedite, che molte, benché a caro prezzo, non venissero dalla Lombardia e da'paesi circonvicini. Invero* il Doria sollecitava il duca di Urbino generale dei Veneziani, il quale comandava in capo l'esercito della lega in Lombardia, che gli mandasse una mano di i5oo fanti co'quali sperava di stringere la città anco da terra: ma il duca,tutto intento a voler prendere i Tedeschi in Milano, fu invece fugato da loro; poi andato a Cremona che tolse a Cesarei, non voleva punto scemare il suo esercito; e quando pei risoluti comandi del pontefice era per farlo, dovette voltare i pensieri altrove. Perocché i Colonnesi, confederati col viceré di Napoli, entrarono in Roma, la saccheggiarono, chiusero il papa in Castello Sant'Angelo, e per liberarsi l'obbligarono a condizioni onerose. Onde e per questo e per la mala intelligenza che passava fra il duca e Francesco Guicciardini, quello che fu così elegante e profondo storico, e che allora capitanava i soldati della Chiesa, furono i collegati astretti a levarsi da Lombardia, e inconseguenza anco da Genova.
(1627) L'anno seguente il Doria, tornato agli stipendii di Francia con provvisione di trenta-seimila scudi annui (a tal grado era ascesa la fama del suo valore marinaresco), strinse di nuovo Genova. Un passaggio di truppe tedesche, col solito corredo della peste a dietro, che dopo avere desolata la Lombardia corsero a saccheggiare l'opulentissima Roma, aveva talmente isquai [lidi-
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