La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
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gliò tuttavia nell'estensione e stabilità del romano imperio un corso più regolare e tranquillo. Ivi non era gelosia di stati, timore di ostilità, urto di provvedimenti; ma una savia immutabile legislazione, e in tante e sì diverse provincie un solo potere.
III. Rovina del commercio all' entrata dei Barbari nelle provincie romane.
Quanto più sicura pareva la condizion del commercio, tanto più acerba riuscì l'invasione dei Barbari, che distruggendo la romana repubblica distrussero ogni buon'arte. Tutte le istituzioni di costoro erano al commercio contrarie. Forestiere e nemico, naufrago e prigione, negoziante e schiavo, significavano, per loro avviso, lo stesso. Si credè la navigazione mercantile annientata per sempre, allorquando i Normanni dall'una parte e i Saracini dall'altra si costituirono in guerra aperta contro tutti i popoli, predarono tutte le navi che incontravano disarmate, e saccheggiarono tutti i luoghi marittimi che trovavano indifesi.
IV. Restaurazione mediante tre citth italiane.
Ma l'eccesso stesso dei mali partorì il rimedio. Genova, Venezia e Pisa, infestate da barbari corsali, si armarono; e assicurata la navigazione delle loro marine, si diedero con animo grande ad ampliarla sì col mezzo delle conquiste, sì col-l'altro delle colonie. I Fenici, i Cretesi, i Rodia-ni, i Cartaginesi erano stali i popoli più commercianti dell'antichità; i Genovesi, i Veneziani, gli Amalfitani, i Pisani diventarono tali ne'bassiDi
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