La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
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accertò della sua mediazione qualunque volta iconti di Provenza, suoi diretti signori, volessero
molestarli.
Marsilia trattava per mezzo di un console col loro governo, e stipulava due convenzioni negli anni I23a e i23y. Marsilia, sempre fedele al genio dei suoi fonaatori, vedeva nondimeno inariditi i suoi traffici da stranieri signori che vi avevano dominio senz'avervi sede. Sicché il porto più frequentato in quelle coste era Acquemorte, che successive alluvioni hanno quasi separato dal mare. Allora la sua situazione fra la Provenza e la Linguadoca, un braccio contiguo e navigabile del Rodano, doviziose saline, e in poca distanza Arles e Sant'Egidio, due terre oggi deserte ma floridissime un tempo per la coltura delle piante da chermisi, tanti bei comodi facevano sì che quel porto sembrava, massimamente in tempo di fiera, un bosco folto di legni genovesi. E a ciò si aggiugneva la costante amicizia dei conti di sant'Egidio e di Tolosa, ne' cui stati il territorio d'A-cquemorte era compreso. Il conte Raimondo III, uno dei capi della prima crociata, morì, come votato aveva, in Palestina; e la terra di Gibelle* to, premio de'suoi lunghi servigi, Beltramo suo figliuolo volendo far ritorno in Europa, investilla ai Genovesi, aggiugnendovi notabili privilegi nei suoi stati europei. Raimondo IV di nome superò ancora la liberalità del padre (I); e in una convenzione stipulata a Genova l'anno 1174* Guglielmo di Sabran, suo gran contestabile e amba-
(I) Fedcr. Federici, leti, a Gaspare Sdoppio, p. 51, n. 36.
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