La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
50 DISCORSO PRIMO 32
dell'accordo che Michele Paleologo, bisognoso di ajuti navali, fermō a Ninfeo in Bitinia* i Genovesi ottennero Tesenzion d'ogni dazio perlei merci proprie e caricate su'propri legni, l'abitazione e il consolato in alcune piazze principali dell'Imperio, il possesso di Smirne, poscia di Pera, e la facoltā di chiudere il mar Nero a tutti i naviganti dell'Occidente, salvo Pisani. Fu questo l'apice del loro commercio e della loro grandezza. Per indicare ordinatamente le relazioni, i fondachi d'abitazione e le possessioni ottenute indi innanzi in Levante, fa di mestieri estenderci al secolo decimoquarto; scanseremo in tal guisa la noia di molte ripetizioni.
Ma prima di venire agli effetti, conviene indicar le cagioni di tanto ingrandimento. La prima fu certamente il valore de'naviganti genovesi; la seconda i suddetti capitoli di Ninfeo confermati dagli altri RrJeologhi; la terza quella-che adduce Niceforo Gregora, storico bisantino del secolo decimoquarto. Un ordine profittevole e savio, die'egli, osservano i Genovesi ne1 traffici loro in queste nostre contrade, a seconda del quale ovunque s'incontrino in paesi forniti di porti comodi, ben difesi da'venti, ed opportuni a ne-oziar dentro terra, s'ingegnano innanzi trailo i far conoscenza co'padroni di quelli, entrano seco in lega, e se li rendono amici. Senza tale avvertenza non istimano poter mercatare con frutto negli altrui stati, nč con sicurezza. Avvisato dunque che abbiano si fatto luogo, tosto intavolano trattati, convengono de'dazii a pagarsi, e promettono a chi che sia libertā di comprareDi
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