La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
58 DISCORSO PRIMONon s'hanno notizie di navigazioni e colonie al Dnieper, l'antico Boristene, fiume più orientale che il Dniester; probabilmente perchè l'adja-cente costiera,ove al dì d'oggi la potenza dei Bussi vinta ha la natura, è più tempestosa, più fredda e men acconcia, secondo l'ordinaria direzione dei venti, ai viaggi della Tana. Dalla parte opposta, fra ostro e levante, i Genovesi avevano negozio a Eraclea e Amistri, greche città; indi a Sinope, patria di Diogene il cinico e di Mitridate il grande, ove in questi tempi regnava un zelebì o nobile turco. Giacciono nei montuosi dintorni di Sinope antiche miniere, che i Turchi han poscia abbandonate, chiamandole ancora Gumiscli Kaneh, cave d'argento. E pescasi intorno a quella costiera incredibile copia di palamide che, seccate al fumo o salate, tenevano allora luogo dei baccalari di Terra nuova. Così di porto in porto giugnevasi a quello di Trabisonda, chiamato anche Platano, ove risedeva un console genovese. Un altro ne aveva all'antica Sevastopoli, ultimo confine di quel piccolo imperio (I); e sulla stessa costiera tanto i Genovesi che i Veneziani possedevano, non si sa come, un castello fortificato Ivi le merci orientali si caricavano insieme coi nazionali prodotti, cera, lino, canape, rame; e con vento fresco da levante potevano fra otto di arrivare nel porto di Costantinopoli. Quasi a mezzo cammino fra le dette città sbocca il Fasi, oggi
(1) Voy. en Crimée par un jeune Russe attaché à l'ambas-sade de l'an 1793.
(2) Ruy Gonzales de Clavijo, HiaL du gran Taroerlan, Madrid, 1784.
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