La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
80 DISCORSO PRIMOlira da lunghissimo tempo in Europa una moneta ideale, norma e unità principale nel conteggiare, divisa in soldi e danari. Oltre le genovine d'oro intere, le mezze e i quarti di genovine, si batterono monete d'argento chiamate danari ancor esse; il quale costume essendosi esteso in tutta l'Europa, ne venne "che danajoso si disse generalmente per ricco. Ventiquattro danari facevano un'oncia d'argento; in ciascun danaro una terza parte almeno era di rame. Questa lega non pareva soverchia dopo i Bruni ed i Bruniti unica specie d'argento che si battesse in (Genova al principio del duodecimo secolo, e dopo i iNigelli usi-tati altrove; tutte monete, come suona il lor nome, di brutto colore e d'infimo valore. Ad ogni modo è verisimile che ne derivasse ciò che molta lega sempre cagiona, un numero grande di danari falsificati e calanti. Per questa cagion perniciosa, e per altre forse che non occorre indagare, la Genovina d'oro, base di tutto il sistema, non conservò lungamente la stessa ragion con la lira. Ella non meno che l'altre monete reali, crebbe nominalmente in valore, e la lira invilì. Già nel 1164 l'oncia d'oro valea trentacinque soldi, nel 1200 quaranta, e di mano in mano fino al i3oo giunse a sei lire. Allora si stamparono danari corrispondenti alla sofferta diminuzione, e chiama-ronsi piccoli, grossi gli antichi. Aggiungasi che alle monete reali tanto intere che rotte, fu dato indistintamente il nome di Genovine, e si vedrà dond'è nata l'incertezza di molti dotti antiquari intorno al valore delle antiche monete di Genova.
Dopo il i3oo si battè il fiorin d'oro, prossimo,
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