La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
83 DISCORSO PRIMOmemoria ancor piena e calda di loro marziali e romanzesche imprese; a visitare di villaggio in villaggio un popolo il quale, dagli antichi Romani in poi è forse il solo che, degenerato non abbia dal suo indomito coraggio; a studiare il carattere ardito e tenace di que' cittadini del mondo e adoratori del natio paese. Ammirerà certamente la sobrietà della lor vita, la modestia de'loro costumi, la rassegnazione con che sopportano i mali, l'alacrità, la sveltecza de'lor movimenti quando alla voce o al fischietto del padrone si tuffano in mare per istender le gomene, o volano in capo all'antenne per raccorre le vele qualunque sia la tempesta. Essi non temono altri che Dio e i santi, non bramano altro che viaggio sia per una parte del mondo o sia per un'altra, e mettono la proda verso regioni a tutti loro incognite con una baldanza che pare anche maggiore per la berretta rossa voltata sull'orecchio manco, per quel vivace e fiero sguardo, e per quelle lor membra seminude, quasi insensibili, e del color del cuoio. Tanto disse di loro il nobile esule, occupati veg-gendoli in pacifiche navigazioni;ma che detto ne avrebbe, se veduti gli avesse a Combatterei
La navigazione non può fiorire senza il corredo di varie arti e scienze. Or cominciando dall'architettura navale, diremo-che le galee sul principio delle crociate erano fabbricate a -un sol rematore per banco, n'ebbono appresso due, e verso il fine del secolo .decimoterzo anche tré in ultimo ne usarono cinque. Le navi di figura quasi
(I) Sanut., Secret. Fidehum Crucis, IV, 57.
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