La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      92 DISCORSO PRIMOPer le stesse ragioni fu data nuov'opera alle viti e a'vini, tanto che il moscato di Taggia in Ponente, e l'amabile delle Cinque Terre a Levante, principalmente quello di Monterosso, Ver-nazza e Corniglia la delizia facevano dei conviti a Roma, a Firenze, in Francia e fino in Inghilterra (*). '
      Verso la fine del tredicesimo secolo Rafaele Rodino tentò una preziosa coltivazione, quella delle canne di zucchero, trapiantate probabilmente da Cipro; e il comun di Diano ond'era natio, gliene concesse il privilegio esclusivo in bella pergamena che serbasi ancora. Come gli riuscisse, non ha potuto trovare il dotto cavaliere Gallesio scopritore di tal documento; ma non rimanendone orma, ne argomentiamo, a cagione del terreno o del clima, essere stato più bello il pensiero che felice l'esecuzione.
      XXIX. Arte della lana.
      Ora è a dire dell'arti meccaniche che sono, dopo l'agricoltura, il più sicuro alimento del commercio e della navigazione. L'anno 1143 fu deliberata una legge, che i più de'governi stimavano opportuna al loro avanzamento, ciò era il divieto d introdur merci forestiere, quae sint con-trariae nostrìs mercìbus. Gli amatori della poesia ci han conservato il frammento di una canzone
      (I) Baccius de natura vinor Ved. la bella memoria stampa* ta di fresco dal Gravier in Genova 1825, ove si prova che la voce Vernaccia, vin bianco pregiatissimo in Firenze, ha origine da Vernazza luogo delle Cinque Terre.
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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Quarto
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 313

   

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