La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
104 DISCORSO PRIMOuna spesa senza profėtto o troppo zarosa e grave, si raccoglieva il necessario contante per via di prestanze in un modo ingegnoso e complicato che spiegheremo altrove 0).
LVIII. Rendila pubblica.
Le imposizioni ordinarie e stabili non erano da principio in uso. Quanto spendeva il comune tanto riscuotevano i consoli ogni anno secondo l'estimo presunto di ciascuno. Ma nel XII secolo crescendo le spese e moltiplicando l'industria i cui guadagni mal si conoscono, convenne appigliarsi al giusto sistema delle imposizioni ordinarie.
Le quali si dividevano, com* č costume, in dirette e indirette. Avevano le prime un oggetto e un prodotto certo, per cui due terzi del richiesto danaro s'imponevano sopra i beni, e un terzo sopra le leste, eccetto le femmine, i miserabili e i minori. Delle tasse indirette era lieve il peso e grandissimo il numero. Antichi documenti rammentano le gabelle del cantaro, del rubo, della canna maggiore e minore, della vena del ferro, della ripa, della monetazione dell'oro e argento, degli scali del porto, del pedaggio di Voltaggio, del grano, vino, cacio, lardo, canepa, lana, noce di sego, mandorle, embrici, macelli e banchi. Il sale pagava undici soldi la mina, l'olio tre soldi ildiritto di riscossione, o come comunemente si crede, daMo-nās unitā, e in greco de'bassi tempi unione. Ved. della Decima, T. Ili, XX e C. Poggii de Nobil. et Leon. Chifnsis Trai lai. in annoi., L. p. 127.
V. Discorso, V.
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