La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
109 DISCORSO PRIMOCon tutto ciò tre grandi scrittori del secolo decimoquarto, Dante, Petrarca e Boccaccio acquistarono tal rinomanza alla felice Toscana, che il dialetto di lei n'è divenuto il più bel fiore della lingua comune d'Italia. Per altro le lettere continuarono a essere in pregio nel Genovesato, e n'è buon testimone lo stesso Petrarca. I suoi parenti esuli di Firenze lo avevano condotto Panno i3ia a Genova ove le occasioni d'imbarcarsi per la Provenza erano più frequenti che a Pisa. La dimora de'pontefici in Avignone, perniziosa per altri rispetti, favoriva grandemente gli studii, e studenti in gran numero attraeva in quelle parti. Simili ragioni condussero di que giorni a Genova Guido Settimo (Septem) con suo zio, nativi del golfo di Luni, o della Spezia. Un'intima amicizia si stabilì fra il Settimo e il Petrarca. 0 insieme partirono, o giunsero a un tempo in Avignone. Francesco e Guido avevano in circa la stessa età, fra gli otto e i nove anni. Ambo passarono a Carpentras, luogo propinquo, ove i viveri costavano poco; e vi studiarono quattr'anni grammatica, cioè il corso intero della letteratura. Ci manca lo spazio a descrivere una lor gita alle frescli'acque di Sorga col padre, il zio e alcuni domestici, i quali tenevan per mano in quell'aspro sentiere i cavalli non meno che i piccoli cavalcanti, mentre la madre di Francesco che amava Guido come figliuolo, orava ferventemente per tutti e due (Ij. Finita con pari lode la grammatica, ambo ne andarono allo studio di
(I) Pclr. Sen. cp. II, lib. X.
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