La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
ANNOTAZIONI
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quali pure si fecero le piazze dell' Acquaverde e della Cava, le vie Giulia, Balbi, Nuova e Novissima.
In una città così fatta non avevano luogo carri nè ra« rozze; oltre che queste erano appena note altrove. Dimo-dochè gli uomini usavano assai di cavalcare ; le donne di qualità andavano in lettiga; e i somari e i muli trasportavano ogni cosa. Però tutte le strade avevano nel mezzo una lista di mattoni; sotto la quale più o meno profondamente scorrevano i condotti dell'acqua e le fogne, invece di quegli aperti- rigagnoli che in altre città inciampano tult'ora il passo, e ammorhauo l'odorato.
L'architettura delle chiese avanti il dodicesimo secolo si accostava a quella de'Greci bisantini; ma le dimensioni eran piccole, fuor solamente nel Duomo e a Santa Ma* ria di Castello. Furono -dunque i frati di Sani' Agostino , di San Francesco e San Domenico che ajutati dalle oblazioni de'loro divoti innalzarono alla memoria Petrarca fe' cenno nel suo itinerario, in gran parte rovinati a'dì nostri. E siccome prevaleva a que'tempi in tutta 1' Europa lo stile gotico, cosi esso prevalse general* mente in quegli stessi edifizi, misto ancora a parecchi ornamenti alla greca. Consisteva lo siile, che impropriamente si chiama gotico, in lunghe, spesse e sottili colonne, in marmi o granili piramidali di mirabile altezza, e principalmente nel superare le forze di gravitazione col mezzo di quegli archi acuti, che formano intersecandosi due segmenti di circoli equidistanti dal centro di un diametro comune.
Alla medesima foggia erano le case de'cittadini ; la maggior parte di legno fino al tredicesimo secolo , e le signorili di pietra o mattoni. Queste avevano in giro diverse coloune equidistanti, e alte almen dieci piedi.
Il citato libro de'Giuri riferisce all'anno 1134 la facoltà data da' consoli al marchese Negroni, Marchiani de Ni-grono, di farsi fabbricare un palagio non più distante dal mare che dodici piedi con due colonne quadre alle due teste, e l'altre tonde, il quale palagio forse ancora ci resta in piazza De Marini. Le costruzioni poi migliorarono; di legno interamente nessuna o ben poche; tutte ebbero il tetto coperto con ardesie di lavagna, le finestre spartiteDi
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