La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
149 DISCORSO SECONDO ^
(o Pessagno) e Niccolò di Guarco furono eletti all'ambasciata del Portogallo dall'illustre ed eccelso signor Gabriele Adorno per la grazia di Dio doge di Genova e dal venerando consiglio de'XII anziani congregati secondo il consueto sopra il gran terrazzo del ducal palagio.
A dì 25 di ottobre i detti ambasciadori, sindaci e nunzii speciali giunti in Lisbona, e invitati alla villa o romitaggio reale, promettono in nome del doge e comun di Genova, che nessuno de'lor cittadini e distrittuali darà ajuto al principe D. Enrico.
E il re D. Ferrando si obbliga a restituire tre corpi di navi predate dal suo ammiraglio a' Genovesi, e a pagare in rifacimento del carico disperso lire ii8,644j soldi i3, cioè marche d'argento 1,392, once 4 i/4 a ragione di lire 85, soldi 4 per marca.
Testimonii il venerabile vescovo di Evora, il M.co signor Giovanni conte di Bracelli, maestro Giovanni de Legibus, il sig. Alvaro Gonzalo ( o Gonzales), corregidore, con più altri specialmente chiamali (*).
Lo storico Lopez riferisce all'anno i36i, che adunati gli stati del Portogallo per ricevere la dichiarazione che l'infelice Ines de Castro era 6tata legittima sposa del re D. Pietro, il cavaliere cui egli commise di esporne i motivi, si chiamava conte di Barcello. Crediamo pertanto, che nella scrittura da noi posseduta, in vece di Comes de Bracellis si debbe leggere de Barcellis.
(I) Copia autentica presso di noi.
d
| |
Pessagno Niccolò Guarco Portogallo Gabriele Adorno Dio Genova Lisbona Genova Enrico Ferrando Genovesi Evora Giovanni Bracelli Giovanni Legibus Gonzalo Gonzales Lopez Portogallo Ines Castro Pietro Barcello Comes Bracellis Barcellis Copia
|