La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
186 DISCORSO SECONDO ^d'oro di Manuele Comneno è qui indicata a Santa Croce; nia il vero nome vedremo in altra istruzione.
Le scale di Costantinopoli erano quell'opere che i Genovesi chiamano ponti e anche scali, spezie di piccoli moli nelP interno del porlo, i quali sporgono fuora delle porte marittime di una città bastionata, a uso di montare in nave o di scenderne, di caricare o scaricare le merci.
1178—1180.
In mancanza di positivi riscontri si pub ragionevolmente presumere che l'imperadore Manuele promettesse al consolo Corso e poscia all'ambasciadore Grimaldo che rifarebbe i danni recati ai Genovesi, protrarrebbe l'accordo dell'anno n55 fino al n8ì, e pagherebbe 26 annate tanto pel tempo già convenuto, quanto per quello che si pattuiva di nuovo. Ma niente era stato di queste promesse. Amico di Morta fu dunque rieletto a quell'ambasciata con pieni poteri sottoscritti non solo da'consoli, ma dall'arcivescovo ancora. Alla fine del terzo libro fu da noi riferito quel misterioso trattato, che s'ignorerebbe ancora senza il documento pubblicato dal chiarissimo signor Lodovico Sauli nella sua bell'opera: Della colonia dei Genovesi in Galala, T. II. 1 cinquantaseimila iperperi che l'imperadore promise, importavano a 56o l'anno cento annate, 26 già promesse ai precedenti ambasciadori, e anticipate Ma ciò non ostante il governo di Genova ricusò costantemente di consentirvi. Onde il Morta partì la terza volta per Costantinopoli con nuove istruzio-
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