La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
188 DISCORSO SECONDO ^nova al nobile e savio legato Ottobon della Croce felicemente destinato per Costantinopoli: l'anno della natività del Signore i2ci, indizione a dì quindici di maggio.
Adoperatevi a ricuperare il palazzo nostro di Calamos con la chiesa, la corte, il porticato 0), il bagno e la cisterna, come li possedevamo per l1 innanzi.
Procurate che il santissimo (2) imperadore faccia ridurre il detto palazzo all'antico stato, perocché gli Alemanni postivi a quartiere lo devastarono interamente.
Alle proprietà anzidette va unita tutta l'isola di case con molini e con quattro altre abitazioni^ due verso il quartier de'Pisani e due verso Santa Sofia; ma fate oltre a cifr di ottenere il monastero ch'è^sotto la detta isola, e che si estende fino alle nostre scale talmente che l'una comunichi senza interruzione con l'altra, e resti più unita.
Sia vostro impegno, che i Genovesi i quali pagavano dopo l'ultima ambasciata il quattro per cento, non dieno più di due o tre al sommo.
Si restituisca il feudo tolto al signor Balduino Guercio, sotto pretesto delle ostilità del Caffa-ro (3): agli altri cittadini i loro danari. Il santissimo imperadore paghi il debito fatto per l'armamento delle galee.
(I) Embolus, specie di porticato di logge con a destra « a sinistra magazzini e botteghe, nel mezzo la strada.
(2j Santi e santissimi chiamavano i Greci i loro impera-dori a cagione dell'olio santo con che si facevano consecrare.
(3) Lib. Ili della storia sul fined
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