La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
198 DISCORSO SECONDO ^
4-° Saran consegnati in libertà all'ammiraglio genovese tutti i prigioni detenuti nell'imperio, ed egli consegnerà similmente que' prigionieri romani cbe ha il suo comune.
5.° Quando sembrasse al nostro imperio che i Genovesi abbiano contravenuto alla pace, un nostro nunzio speciale dovrà denunziarlo al podestà di Pera, e parimente sembrando a quel podestà che il nostro imperio abbia contravenuto, dovrà dal canto suo denunziarglielo, e per l'una parte e per l'altra correranno otto mesi dal dì della denunzia e protesta, pria che sia lecito di entrare in guerra.
6.° È proibito a'navili de'Romani di entrare nel mar della Tana e di andare a quel porto se non se quando vi andranno i navili de'Genovesi, salvo sempre il caso che il nostro imperio abbia impetrato per ambasciata speciale dal doge e comune di potervi far navigare in altro tempo.
7.0 È pur proibito a'navili de' Romani di andare ai luoghi de'Catalani e de'Veneziani durante la guerra predetta, eccetto che il nostro imperio per qualche sua propria cagione voglia mandare a'detti luoghi un legno armato.
8.° Tutti i danni dati nel tempo della presente guerra per l'una parte e per 1 altra saranno rimessi e condonati. — Si tralasciano altri patti reciproci e di minor momento.
L'istrumento di questa pace fu rogato da Tomaso Otone notaro del comune di Genova a Costantinopoli nel sacro palazzo delle Blacherne presenti testimonii romani e genovesi, l'anno della creazione del mondo secondo il corso del ro-
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