La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUAJRTO 221
principi loro amici. Visitavano Civitavecchia e Corneto, emporii di vettovaglie nello stato eecler siastico; nel Regno la loro abitazion principale dopo Napoli era Gaeta. Non vennero a capo dei loro disegni sopra la Sicilia, ma furono sempre in gran nilmero a Messina, Palermo e Alicata. Nel mare orientale d'Italia frequentavano Manfredonia, Ancona, e negl'intervalli di pace anco Venezia. Gran traffico avevano con Marsilia, Acquemorte e sant' Egidio. Monpellieri e poi Nimes fu il centro de'loro mercati in Linguado-ca. Nella Francia occidentale la città della Roccel-la li favori grandemente; Majorica diè loro una borsa, o loggia nazionale. In Ispagna i conti Be-rengari di Catalogna divisero seco la città di Tor-tosa, i re di Castiglia quella d'Almeria, e poiché l'ebbero perdute od alienate ambedue, onorevoli convenzioni, tanto co'regni cristiani della Spagna quanto co'Mori, aprirono loro tutti i porti marittimi e tutti i mercati mediterranei di quella ricca penisola.
Ne'Paesi Bassi Bruggia e quindi Anversa accolsero onorevolmente le loro compagnie mercantili, le quali non solo accumulavano roba in que*grandi depositi del traffico europeo, ma l'avviavano ancora in Danimarca, Svezia, Russia, Germania ed Inghilterra. I loro navilii entravano in Reno carichi di merci orientali.
I più fortunati e i più bellicosi fra i re inglesi Odoardo III ed Enrico V usarono loro una speciale benevolenza, ora adoperando lor cittadini in luminosi impieghi, or riparando le offese dei corsari, e or sollecitandosi a rannodare que'vin-
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