La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUARTO 227
Se nuovi acquisti fossero sempre istrumenti di prosperità, il secolo XV avrebbe avuti faustissimi principii> dacché i Genovesi aggiunsero al loro dominio nel i4°7 Sarzana con le sue nobili castella, e Livorno. Non era ancor questo l'emporio che oggi conlrasta in fatto ai mercatura ^a Marsilia e a Genova la palma; pur fino dall'anno ii 90 la carta 0) contenente i privilegi del Sintreco o banditore ne fa menzione, come di luogo ben nolo a'naviganti; e alla fine della guerra di Chioggia, Carlo Zen vi riparò due volte con la veneta squadra. La situazione di Livorno fra porto Pisano nel medesimo lido, e porto Tala-mone nella maremma sanese, abilitava i possessori di quello a tenerli in soggezione ambedue; cosa molto più importante, da che Firenze, città la più ricca e la più mercantile di quante ne avea dentro terra, s'insignorì di Pisa.
Aggiungansi agli acquisti d'Italia quei del Levante. E in vero nè Amastri, nè Amiso, nè la Tana si trovano annoverati fra le colonie genovesi avanti il secolo XV, laddove uno scriltor bizantino di quel tempo (2) fa distinta menzione delle due prime; un annalista genovese posteriore di poco (3), nomina la prima e l'ultima nell'anno 1422, e di esse in certo modo vantossi un ambasciator genovese in pubblica udienza, come all'anno i4&4 del sesto libro noi riferimmo. Amastri ne'tempi dimezzo, Amistris negli antichi,^
(1) Raph. de Turri Cyrologia I, 14. Ivi è detto Liurnia.
(2) Ducae Mich. Nep., C. XXV, 72.
(3) Giustinian., lib. V.
by G00gle
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