La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
228 DISCORSO QUARTOoggi Samastro, si è un porlo del mar Nero, ed una città della Paflagonia sul lato orientale del Capo Cnrambi, come Sinope è sull'occidentale, vicina alle miniere del Caucaso e idonea a ricevere quanto vien dall'Armenia e dal fiume Tigri Senzachè il Capo suddetto è opposto diametrale mente a quello che i Greci chiamavano Criou-metopon 0), o fronte d'ariete in Crimea, e ambedue sporgono tanto in fuora che difficilmente una nave potea attraversare il mar Nero senza esserne scoperta dall'uno o dall'altro. Amiso poi che i Turchi chiamano Sangun, dà il suo nome a un vastissimo golfo dopo il Capo Carambi, e giace presso al paese di Amasia fra terra, ove nascono i vini e le frutta migliori dell'Anatolia. Arrogi a tutto ciò come i porti di Amastri e di Amiso dividono in tre spazii quasi eguali la distanza di secenlo e più miglia di mare, che corre fra il borgo di Pera e la città di Trebisonda. Quanto alla Tana, città famosa in fondo del mare delle Zabacche, ella fu nominata da noi cento volte. Il mirabile si è, che tanta città venisse in mano de'Genovesi senza che alcuno lasciasse scritto,
Ser quanto ci consta, nè il modo nè il tempo, r poi eh'è libero il campo alle conghietture, questa ci sembra plausibile, che quando per le vittorie di Tamerlano sopra i Tartari del Kaptciak la città della Tana fu atterrata e quasi deserta (2), le colonie genovesi della Crimea vi accorressero, e rialzate le mura, vi ponessero sede. Ciò dunque
(1) Danville Geogr., anc. 90.
(2) Andr. de Redusiis., S. R. I, tom. XIX, 802.
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