La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
242 DISCORSO QUARTOporzionale alla decadenza delle suddite terre; pure la consumazione e il lusso non seguono la proporzione medesima; e le grandi città, quando non sono gonfiate da repentina violenza, giovano mirabilmente all'industria e al commercio universale. Per la qual cosa i lanificii genovesi continuarono a sostenersi dopo il divieto delle lane inglesi, sostituendosi a quelle le lane di Puglia e di Spagna, le une assai più vicine, e le altre più belle delle vietate. Si ha quindi memoria, in fine del quattrocento, di un ricco console genovese in Segovia, e di numerosi mercatanti in Siviglia. Trovansi ancora nel medesimo tempo i lanajuoli divisi in più arti, il che significa abbondanza e perfezion di lavoro. L'arte dei scardassieri, eli'è l'infima, procacciava tanto guadagno che non era insolita cosa negli uomini suoi il posseder più case, e mandare i propri figliuoli alle università forestiere. Di più se l'In-v ghitterra potè sostituire alla perfine i pannilani delle sue fabbriche a quelli d'Italia, riservando al proprio uso la tonditura delle sue greggi, tanto più caramente dovette ella ricorrere a questa terra privilegiata per diverse materie non reperibili altrove, o non cosi belle. Onde si legge negli annali genovesi all'anno j466, che due navi, la Spinola e la Borzotta, andavano cariche di guado in Inghilterra, mentre l'interiana caricava a Porto Ercole sotto Monto Argentaro l'alume dell'ottima cava delta la Tolfa. Sette anni innanzi Bartolomeo Pernice mercante genovese aveva scoperti nell'isola d'Ischia molli scogli aluminosi, e mediante questa scoperta aveva risuscitato in lu-
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