La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUAJRTO 243
Ha l'arte di far Fallirne, spentavi dopo le cave dell'Asia Minore giunte a quelle della Castiglia.
CoH'alume di Fochia Nuova e col mastice di Scio Bartolomeo Pellegrini divenne il mercatante più ricco del Levante; tanto che il Gran Signore de'Turchi Bajazet non dubitò di accettare la sua malleveria per lo riscatto del conte di Nevers e di ventiquattro altri cavalieri francesi, rimasti prigioni nell'infelice giornata di Nicopoli (*).
II sale che suole cristallizzarsi spontaneo in altissimi cumuli, ora bianchissimo e ora rossiccio sopra i lidi della Sicilia, della Sardegna, della Provenza , e dell' isoletta di Evizza, contribuì quanto l'alume ad arricchire quelle compagnie che ne ottenevano l'appalto. Sul declinare del quattrocento l'ottenne in Genova e in Lucca Antonio Sauli i2); e valsegli tanto da servire il re Carlo Vili di novantacinquemila scudi d'oro; cosa nulla meno stupenda in quell'età, che la basilica e il ponte di Carignano edificati da'suoi discendenti.
Vili. Drappi di seta, filati di seta d'oro e d'argento; carta da scrivere, pelli e cordovani.
I setaiuoli accumularono ricchezze ancor essi; perocché l'uso de'varii lor drappi crebbe a proporzione del rincarar delle lane. Sempre condiscendente a'suoi fabbricanti, il governo inglese proibì per cinque anni nel i455 le seterie fore-
(1) Giustinian., VI.
<2; Bari. Senareg., de rebus Genuen., coL 539.
d
| |
Fallirne Asia Minore Castiglia Fochia Nuova Scio Bartolomeo Pellegrini Levante Gran Signore Turchi Bajazet Nevers Nicopoli Sicilia Sardegna Provenza Evizza Genova Lucca Antonio Sauli Carlo Vili Carignano Giustinian Bari Genuen
|