La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUARTO 252 *
le vite de poeti provenzali, non che molte note sopra le più antiche famiglie d'Aragona, di Provenza e d'Italia con l'armi e le insegne loro, quelli copiò in una bellissima pergamena, e riccamente adorni di miniate figure al principio di ogni capitolo, gì'indrizzò al re Alfonso V protettore de'letterati genovesi, quantunque nimico crudele della Repubblica. 11 valent'uomo compose e copiò altre opere con tanta vaghezza d'ornamenti, che tolse il pregio a tutti i suoi coetanei.
XIII. Arte della stampa.
Ma già tre Tedeschi studiavano a un'arte superiore in bellezza e fecondità alle penne migliori. Fino dall'anno i44° spuntarono i primi pensieri intorno all'arte della stampa, e diciasett'anni appresso Giovanni Guttemberg, Giovanni Fust e Pietro Scoefferli pubblicarono in Magonza, dando alle stampe il Codice de'Salmi. Genova dev'esser contenta dell'onore che il terzo libro stampato fu l'opera di un suo cittadino, il Catholicon di Balbi. Nel rimanente il monastero di Subiaco, Roma, Venezia e più altre città italiane furono le prime ad accogliere l'invenzione germanica (0. Ma nell'anno i474 Mattia il Moravo e Michele da Monaco allievi de'primi inventori l'introdussero in Genova, stampandovi un grave in foglio: Nicolai de Ausino Summa quae Pisanella vo-catur (2) ; e nel medesimo tempo si videro le pri-
(Ii G. W. Panzer, Anna]. Typog. Norim. 1793. Voi. 1,541.
(2) Frà Bartolomeo da san Concordio, pisano, fu l'autore della Somma Pisanella, Bartholina , Maestruzza. Frà Niccolò ne fece la Cbiosa.
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