La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUARTO 264 *
la provincia di Lombardia studiando quanto l'umano sapere s'estende, ma principalmente le lingue latina, greca, ebraica, araba e caldea. Una gran mira egli aveva per tante fatiche, la pubblicazione di tutta la Bibbia in quegli antichi idiomi; opera non tentata mai per l'addietro. E già nell'anno i5o6 aveva trascritto in tal forma il Nuovo Testamento. Passò quindi all'Antico; e sembrandogli che il Salterio davidico gli fosse riuscito con più perfezione, giacché facendo si impara, quello destinò per lo primo alle stampe, il sottopose alla censura ecclesiastica sul terminare dell'anno i5i5, dedicollo a Leon X nelle ca-' lende di agosto nel i5i6; fece venir da Torino Pietro Paolo Porro ingegnosissimo stampator milanese, l'allogò co'suoi torchi nelle case di Niccolò Giustiniani suo fratello, e consegnatogli il suo manoscritto in otto colonnelli contenenti il testo ebraico, sei interpretazioni, eie note, ebbe la consolazione nel mese di ottobre di vederlo beli'e stampato in foglio di facce 368 con nitidi caratteri rotondigli titolo èPsalterium Hcbraeum, Graccum, Arabicum et Chaldaeurri cum tribùf latinis interpretationibus et glossis. Noi ne posse* diamo una bella copia.
Leon X principe anzi prodigo che liberale ave* va promosso due anni addietro il virtuoso frate Agostino al piccolo vescovato di Nebbio in Corsica a considerazione del cardinale Sauli suo cugi« no germano; ma dopo la dedica del Salterio,non gli aiede alcun segno di .gradimento. Pari indifferenza mostrarono altri ppelati4e principi grandi, cui ne offerì un esemplare in pergamena j e did
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