La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUARTO 266 *
fece un viaggio in Inghilterra, e piacque molto ad Enrico VIII non ancor separato dalla prima sposa e dalla prima credenza. Egli rimase oltremonti fino al 1622. Di poi revocato alla sua diocesi, specie di santo esigi io, risedette in quella nove anni, i pių felici della sua vita, come diceva egli stesso, dopo quelli eh'e' visse in religione. Tornovvi anco una volta nel i53a; e solo nel trasse il desiderio di rivedere la patria restituita all'antico splendore. In questa dimora ne scrisse gli annali in volgare col titolo, Annali dell'eccelsa e illustrissima Repubblica di Genova. L'anno i536 si mise nuovamente in mare, quasi a forza tirato dalle preghiere del suo popolo; se non che in vista della Corsica una insuperabile burrasca sommerse legno e passeggieri. Perl con lui l'edi-zion poliglotta del Vecchio Testamento ch'egli stava apparecchiando pei- le stampe, senza il Salterio. Rč guari pių felice fu il manoscritto del Testamento Nuovo ond'egli fea dono alla Repubblica infino dal suo viaggio in Francia; perchč incognite mani lo tolsero dal sacro deposito insieme con la preziosa sua libreria, la quale per Codici orientali non avea pari in Europa, e non ne resta vestigio.
XVIII. Storici.
Fra gli scrittori di storie contemporanee risplendono due famiglie dedicale egualmente al-1 onorevole profession di notaio, la Stella e la Senarega. Giorgio figliuolo di Facino Stella cancelliere della Repubblica, si diede a epilogare i primi annali di Genova, e a proseguirli diste*a-
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