La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUARTO 276 *
tendeva in quel tempo il Gran Lama, specie di imperadore e pontefice ozioso, venerato da'Tartari in Delhy, metropoli del Mogol, ma trasportato dalla fantasia de' viaggiatori con gli incantati palagi e l'isole fortunate, ovunque e'non avevano ancor potuto arrivare. Conchiude la lettera pregando i suoi creditori a darsi pace per sei mesi, dopo i quali se la fortuna gli fia sempre nemica, verrà egli stesso a costituirsi in lor mani. Ma di lui e dal segretario gambiese non si ebbero altre novelle.
I Portoghesi scrittori fanno memoria di Antonio Noli (!), il quale riconobbe nell'anno i46a quell'isole del Capo Verde, ove i venti avevano spinto le caravelle suddette. Ad una pose il nome di Mayo, perchè scoperta in in tal mese, e nominò due altre San Giacomo e San Filippa Pare che il Noli non andasse da sè in Portogallo, ma inviato vi fosse dalla Repubblica per compiacere il re Alfonso V invaghito della fama di lui.
Co' viaggi di Marco Polo e di Niccolò Conti veneziani fu pubblicata in Lisbona la relazione di un genovese chiamato Girolamo da Santo Stefano, eh'è luogo di mare fra Taggia e San Remo. Egli inviolla a M. Gian Giacomo Mainerò l'anno 1499 dalla città di Tripoli in Soria. Appare da quella che tre anni durò il suo viaggio; cominciò dal Cairo e finì in Aleppo dopo lunghe navigazioni dal golfo arabico all'Oceano indiano.
(I) Prévost, hist. gen. des voyages, à la Haye 1747, T. I, p. 14.
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