La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUARTO 289 *
zia, l'induce a licenziarle quando erano più necessarie; funestissimo errore onde -venne il trionfo degl'Imperiali, il sacco di Roma e la prigionia del Capo della Chiesa. Andrea era stato compreso nell'incauta riforma; pure obbedisce a Clemente prigione nel preferire le offerte di Francesco I già vinto, a quelle di Carlo V vittorioso. La fortuna vien seco. Cesare Fregoso e Teodoro Triulzio capitani di Francia entrano in Genova. Lautrech ricupera parte del Milanese, fa liberare il papa e conduce l'esercito trionfante nel regno. E nel medesimo anno i528 a di 28 di aprile la squadra di Andrea mise in rotta presso a Salerno l'armata spagnuola. Il viceré di Napoli vi rimase ucciso, molti uomini di qualità prigioni. Come già la vittoria di Ponza aveva partoriti effetti contra-rii all'espettazione, così la vittoria di Salerno. Perocché Francesco I in luogo di gratificarsi i Genovesi li prese in odio, volle perdere la loro città staccandone Savona, e perdette sé stesso. Quando Andrea vide ostinato nell'odioso proposito il monarca, rinunziò al suo servizio, a'spoi onori, e all'imperador si rivolse. Carlo, non per altro superiore al suo nivale che per finissima conoscenza de'momenti opportuni e degli uomini utili, acconsentì ad ogni richiesta, e avrebbe dato di più. Il Doria entra al suo soldo con grado di ammiraglio e di luogotenente cesareo. Ai dì 9 di settembre la punta del Faro, ov'oggi è la Lanterna, fa segno di 13 galee. Son quelle di Andrea, son desse, grida ciascuno nella città. Ei s'avvicina e dà fondo fra il molo e la punta del Faro. La seconda notte del suo arrivo fa imbar-Seriu, t. ir. 19
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