La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
296 / DISCORSO QUINTOAntichissimo è il debito pubblico de'Genovesi, perchè da poche eccezioni in fuori, i popoli industriosi non possono fare imprese straordinarie senza far debili. Se dal silenzio del Caffaro e d'altre memorie si ha ragione di conghietturare che i Genovesi non s'indebitassero nelle Crociate dell'Asia, l'eccezione precede appresso loro la regola, e prova quanto il passaggio de'pellegrini e dégli armati campioni del Cristianesimo li compensasse con larghi noli. Ma come portarono l'armi in Ispagna ed ebbero conquistala Tortosa di Catalogna, non bastando i premii della vittoria a compensare le spese dell'armamento, bisognò tórre in presto danaro da'cittadini, come già riferimmo nel terzo libro. Dunque il debito pubblico de'Genovesi cominciò per lo meno n'elTan-no 1148. Il modo di soddisfarlo fu quello stesso che tennero per più di sei secoli fino a'dì nostri; cedere alla massa de'creditori e agli amministratori eletti da quella, un dato numero di dazii indiretti per certo numero d'anni, finché pagati si fossero de'capitali prestati e degl' interessi decoesi. Ogni amministratore si chiamò allora console, titolo nel duodecimo secolo comune ad uffizii molto diversi; ogni cento lire di credito, luogoj ogni creditore, luogataria; un certo numero di luoghi sopra una sola testa, colonna; i pattuiti interessi, proventi; la somma totale de luoghi, compere o scritte: distinguendole, quando crebbero in numero, con varii nomi o del creditore medesimo, o della ceduta.gabella, o dall'occasione ed impresa per cui era ceduta, o finalmente dal santo festeggialo nel dì del contratto. A Roma,
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