La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUINTO 297
a Venezia e a Firenze si chiamarono Monti quei prestili qjie a Genova si appellavano compere, mirando tutti nel medio evo a nascondere sotto il velame di cose immobili o d'approvati contratti, il mal sonante nome di usure.
L'utilità de'pubblici debiti consiste nel minorare i pesi presenti, estendendoli a molti anni avvenire; il danno si è che questa medesima agevolezza induce infallibilmente a moltiplicarli. Non è però maraviglia, se dopo il debito di Tortosa se ne contraessero tanti altri che, generandosene confusione, fu deliberato nell'anno iiì5o di riunirli sotto il nome di Compera del Capitolo, a significare il pubblico atto con che si convenne e capitolò di fondarla. L'anno i25o era il medesimo in cui la decadenza e la morte di Federigo II permettevano alla Repubblica di attendere a'suoi affari interni. Come i politici avvenimenti si notavano in un libro grosso e pesante, volgarmente chiamato il pubblico cartulario, così in un libro di simile mole e legatura si descrissero i capitali riuniti nella nuova compera; e trovossi, secondo le memorie storiche, che ascendevano a luoghi 28000, pari a due milioni ottocentomila lire d'allora (0, somma per que'tempi già eccessiva, a cui nondimeno l'inavvertenza di qualche amanuense fece l'incredibile aggiunta di una sesta cifra.
(I) L'oro purificato all'aulica nel paiuolo, aurum de paiola, aveva in quel tempo per ogni oncia il valore di tre lire, dieci soldi e tre denari di quella moneta. ActaNotar. An. 1254.
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