La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
DISCORSO QUINTO
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Siccome le gabelle e i dazii si percepiscono alla giornata, e il comune vantaggio richiede che i gabellieri non paghino se non a determinati intervalli, così gli annuali proventi si distribuivano in quattro rate eguali sotto nome di 11
passò guari tempo che i proventi ____reciproco e giusto consenso mutaron natura, sì che in cambio di certi e determinati diventarono variabili e proporzionali. A tale effetto ne'primi tre mesi dell' anno si facevano i conti, il che in genovese dialetto e in termine proprio dicevasi fare le scuse, sottraendo, ossia scusando dall' introito dell'anno decorso le spese, e dividendo il nètto prodotto pel numero intero de' luoghi. In tal maniera la quantità del provento venne a riuscire più o meno del sette a centinajo, secondo la prosperità o la decadenza del 1 1
cinque per centinajo del prezzo originarione il due e mezzo del prezzo corrente alla piazza. Stabilito dunque il provento, quattro coppie di no-tari cognominati scrivani delle colonie, descrivevano ne'lor cartulari secondo l'ultimo stato dei luogatari, il credito di ciascheduno, tenendo l'ordine de'quartieri, degli alberghi e delle contrade, onde procedere il numero grande di simili liste nell'archivio di San Giorgio. 11 credito non era esigibile in contanti se non dopo il quarto anno; e perciò lelire in eh'era espresso,si nominavano lire ai paglie a distinzione di quelle di numerato e poi di banco, le quali il banco numerava e pagava, senza il minimo indugio, in effettivo. Era in arbi-
ma delle quali scadeva il primoperdute colonie d'oltremare
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San Giorgio
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