La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
306 / DISCORSO QUINTOgio, nè con la stessa efficacia difesi i suoi privilegi. Quindi meno giri o trapassi, comodissimi mezzi di contrattazioni; meno biglietti in corso, meno depositi nelle sagristie; gli stessi moltiplici non potendo più progredire, rimasti sarebbono come piante senza umore, o colonne senza capitelli, e avrebbe San Giorgio perduto il suo bel carattere di privato a un tempo e pubblico stabilimento. Ma la circolazione dei luoghi fu mantenuta dai nuovi debiti che nuovi bisogni fecero contrarre alla Repubblica; anzi fu tempo ch'ella toglieva da San Giorgio in prestanza, molto o poco che fosse, quanto a lei occorreva di spendere entro l'anno, oltre all'ordinario bilancio. Senza che in vigor delle leggi emanate nel iÓ2 8, il senato ch'era un corpo quasi sovrano di tredici togati, ebbe facoltà di derogare ai testamenti sì veramente che vi concorressero undici voci. Quantunque la difficoltà fosse grande, spesse volte si vinse; e derogando, staccossi dalle colonne innanzi al lor compimento, un dato numero di luoghi ora per provvedere a spese urgenti, e or per soccorrere le impoverite famiglie dei colonnanti, il che rimise in commercio i già vincolati. Alle code di redenzione si toccò più di rado perchè il derogare alle disposizioni legislative era cosa più difficile e complicata. Ond'esse operarono senza notabile intramessa; e il benefizio fu tale che nonostante sessanta e più prestiti fatti da San Giorgio alla Repubblica dopo la fondazione delle sue compere fino all'estinzione loro, il numero de'luoghi si trovò diminuito piuttosto che aumentato. lVel 1407 quando San Gior-
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