La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
308 / DISCORSO QUINTOmassima parte i proprietari e i titoli di proprietą. Per tali e tante sorgenti venne fatto a San Giorgio, non solamente di sovvenire la Repubblica nelle sue angustie, ma di fabbricare i bei magazzini del Portofranco, unico asilo del travagliato commercio, di battere moneta secondo i patti col governo fermati, e di riparare alle conseguenze dannose di un zelo o di un'ambizione imprudente. Vogliamo qui alludere a' celebri contratti co'quali i suoi amministratori accettarono la signoria della Corsica e delle colonie orientali nel i453, non che di varie cittą e castella in terra ferma negli anni i484> i5ia e i5i5. Soprafatti dall'ottomana potenza, perde-rono i possedimenti della Crimea ven fan ni dopo l'accordata cessione; e ammaestrati da una costosa esperienza, retrocedettero nel 1S62 alla Repubblica la Corsica, la cittą di Sarzana con le sue armigere castella, la grossa terra di Levanto, la valle del Teico, le sue popolate montagne e l'antica cittą di Ventimiglia. Fu questo un accordo di reciproca soddisfazione e utilitą. Perchč ricuperata libertą e pace, la Repubblica ripigliava i dominii posti quasi in deposito presso una casa amica, per timore di perderli nelle sue politiche agitazioni, e la casa di San Giorgio tornava a godere, fuora di molestie e spese incalcolabili, i suoi naturali e sicuri vantaggi come Monte fruttifero, come amministrazion di gabelle, banco di giri e trapassi, cassa di amortisazione, deposito d'oro e d'argento, dispensa e malleveria di biglietti non eccedenti il rappresentato metallo. Saviamente ella fece a non s'intromettere mai in
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