La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      312 / DISCORSO QUINTOghi, proventi, molliplici e colonne, una piena autorità criminale, temporanea bensì, ma prorogata mai sempre, sopra le frodi delle assegnate gabelle, e sopra i delitti d'ufizio e amministrazione, l'indipendenza delle sue leggi e deliberazioni, l'inviolabilità de'suoi beni, la libera contrattazione de'luoghi non vincolati, i quali però salivano in prezzo nef tempi prosperi, scadevano negli avversi.
      Qualunque giudizio si porti sulla convenienza politica di tante prerogative concedute a un corpo di capitalisti, è però innegabile ch'esse collimavano a renderlo un tutto non dependente da chi che sia, e da sè stesso bastante a sussistere e perpetuarsi, solo che fossero rispettate. Era evidente che rispettate sarebbero, sempre cbe i governanti della Repubblica avessero il principale interesse in San Giorgio; per la qual cosa fu sempre osservato quando il governo era misto, e stabilito per legge quando si ristrinse a'patrizi, che chi non poteva avere ufizii in repubblica,non gli avesse pure in San Giorgio, lasciando cionnondi-nieno aperto il Gran Consiglio a tutti; e non ostante questa esclusione, della cui utilità non saranno stati tutti persuasi, è certo cbe mai non si appalesò diffidenza,non s'accesero discordie: uno spirito di condiscendeuza e domestica pace fu sempre proprio di quella casa. Ond'ella durava quieta e secura fra le revoluzioni de'governi politici, non per altro curandosi di quelli che per far loro giurare l'osservanza de'suoi privilegi: il che essi vinti da naturale rispetto all'opere buone o da timore di sovvertire la pubblica e la privatad


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Quarto
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 313

   

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