Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
XIpiede feroce fin sulla cervice degY Imperatori Greci ; e quel dar di cozzo pressoché continuo e sempre ardimentoso coi Re d'Aragona, con quei di Francia, di Sicilia, di Napoli e cogl' Imperatori di Germania, senza dire delle Repubbliche Italiane e degli ambiziosi vicini; e le congiure, e i tradimenti, e le insidie, e Colombo, e Andrea Doria, e i Corsi, e l'anno 1746 e brevemente mille accidenti di cgual natura, pajonmi ben altra cosa che monotonia e freddezza. Io mi sentii più d'una volta scrivendo, battere i polsi con rapidissimi moti, e la mano fremere commossa o di piacere o di rabbia sulle carte che vergava. Posso senza presumere sperare che niun Italiano troverà fredde o indifferenti le vicende di un popolo che è tanta gloria nella storia della nostra penisola.
Vorrei per ultimo accennare ancora d'una cosa ; ma è di natura così delicata eh' io non so come onestamente toccarla: risguarda essa quello ch'io dissi chiamarsi ai di nostri il colore dell' opera. Che il darne uno a questa mia il quale riescisse di universale aggradimento fosse piuttosto impegno da Angelo che da uomo, niuno d'imparziale giudizio sarà che noi consenta. I patrizii incolperanmi di favorire il plebiscito, e la plebe di averla talvolta
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